28 maggio 2012

idonea.

tamaVVeide ]

« Se la guardi perché è bella, e ne sei turbato (ma so che sei turbato, perché il peccato di cui la si sospetta te la rende ancora più affascinante), se la guardi e provi desiderio, perciostesso essa è una strega. Sta' in guardia, figlio mio... La bellezza del corpo si limita alla pelle. Se gli uomini vedessero quello che è sotto la pelle, così come accade con la lince di Beozia, rabbrividirebbero alla visione della donna. Tutta quella grazia consiste di mucosità e di sangue, di umori e di bile. Se si pensa a ciò che si nasconde nelle narici, nella gola e nel ventre, non si troverà che lordume. E se ti ripugna toccare il muco o lo sterco con la punta del dito, come mai potremmo desiderare di abbracciare il sacco stesso che contiene lo sterco? »
( Ubertino da Casale, 'Il nome della rosa' - Umberto Eco )

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Chiunque sappia per quale arcano motivo il mio subconscio stia accoppiando Il nome della rosa a una canzone da discoteca che non ho nemmeno la pazienza di sentire per intero, ha appena scalzato Freud dal suo trono di Re della Psicoterapia. Ho superato il quiz della patente, Allah Akbar!, nonostante fino a ieri sera avessi fatto una sfilza di sette errori per prova. Questa mattina l'inboccallupo di mia nonna è stato fantastico:
« M'hijita, no te preocupes, a mi me han bociato due volte, poi tu nonno ha dado un poco de dinero y he superado el examen »
( nb, la trascrizione è letterale )
Ma io grazie al cielo non ho avuto bisogno di mazzette di sorta, anzi, mi sono trovata anche a suggerire al tizio carino al mio fianco la metà delle risposte del suo test, che magicamente si sono rivelate esatte. Mi auguro sinceramente di non incontrarlo mai al volante, visto che non sapeva distinguere nemmeno un segnale di divieto di sosta da quello di divieto di fermata.

Di certo è matematicamente improbabile che ogni test della mia vita vada male, no? Ancora non sono giunti i risultati del Sant'Anna, ma in ogni caso dubito fortemente di essere passata, dopo aver sprecato la bellezza di quattordici minuti a risolvere un quesito di matematica che non mi tornava, per scoprire solo alla fine di aver sbagliato a calcolare 12x2. Non meriterei di entrare in una scuola d'eccellenza, dopo questa roba.

Intanto però, per la gioia di tutti voi (...), ho deciso qual è il tema che affronterò nella tesina e visto che tutte le idee precedentemente scartate (il sesso, la mafia, il circo, le vene aperte dell'America Latina, dieci buoni motivi per, eccetera) mi sembrano degli aborti, ho deciso che questa è quella definitiva.
L'ANTICRISTO.
Quindi se avete commenti negativi in merito siete pregati di tenerveli, perché l'ultima cosa che vorrei a meno di un mese dall'esame è ripiombare nel baratro oscuro della ricerca-tesina. Pax vobiscum.


Insomma, potrei pure rimanere a Roma a studiare, ma rimarrò a Roma al volante della Polo di mio nonno (che sto manipolando affinché affidi la sua vettura alla sottoscritta), con i finestrini abbassati e qualche canzone tamarra sparata a milioni di decibel, accelerando ai semafori e battendo sulla fiancata il ritmo da discoteca. Senza dimenticare occhialoni scuri e catenina d'oro con tanto di santino al collo. L'Omo (che è ancora minorenne ahahahah ESSERE INUTILE!) non vede l'ora, visto che ha già constatato che i sedili della Polo sono reclinabili e senza manovella (che quella scricchiola e ogni volta che devi rovesciare lo schienale fa gnignignigni) e stiamo organizzando una vacanzuola al mare tutti insieme, affittando una casa a San Felice Circeo per la bellezza di millequattrocentoeuri a settimana (li mortè!) con tanto di festa American Pie Style. Avrei un mezzo desio di fare anche una puntatina a Madrid con lui, ma non so se c'arivo colli sordi. Insomma, tutte cose. La mia migliore amica un po' c'è rimasta male che non vado a passare il mese di agosto in Salento, ma nonostante tutto l'amore che provo per lei, mi rifiuto di fare per il secondo anno di seguito la terza incomoda appresso al suo ragazzo.

Voi? Progetti interessanti per l'estate? A parte Fannino, che probabilmente andrà a Lanzarote a nuoto.

Baci e sbratti, biutiful pipol ♥
# me.

17 maggio 2012

Ciò che è vivo e ciò che è morto nella filosofia di Hegel.


Quarta proposizione - La predica della castità è un pubblico incitamento alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni insozzamento della medesima mediante il concetto di «impuro»  è il vero e proprio peccato contro lo spirito santo della vita.
( L'Anticristo - Friederich Nietzsche )

La gente non è normale, in questo momento ne ho la conferma. Da giorni sentivo mio fratello ridacchiare come un subnormale davanti al picì, scuotendo immaginari capelli e parlando a raffica di Beliebers e Directioners (necessariamente al plurale, anche quando si riferiscono a una cristiana sola), ma avevo classificato l'evento come 'malsana dipendenza adolescenziale da social network'. Poi sono capitata sulla parodia e oltre a constatare il fascino depilato dell'autore (troppe poche sopracciglia, ma degli occhi veramente notevoli), mi sono ciucciata i nove minuti del video 'originale' dove una tizia evidentemente priva delle proprie capacità intellettive -ma con dei baffetti alla Poirot davvero invidiabili- inveiva contro tutti e tutto. Ho riso, l'ho presa in giro però poi ho riflettuto sulle infinite volte in cui io faccio quelle scene, magari evitando di registrarmi e mandarmi in mondovisione, ma in cui creo il vuoto intorno a me, vedo le persone che si guardano l'una con l'altra divise tra la tentazione di mettersi a ridere e quella di insultarmi/prendermi violentemente a randellate. E sì che in questo periodo di occasioni ne hanno tante. Ricordatemi, prima o poi, di fare una statua al mio Omo, che mai come ora mi sta coccolando quando proprio non lo meriterei.
- famiglie disastrate su vari livelli: da una parte c'è una scissione in atto, familiari che non si parlano tra loro, notti passate su skype a piangere, borbottii, litigate continue, minacce di diseredazione, meschinità, ripicche, cattiverie varie; dall'altra la salute di mia nonna che va peggiorando di giorno in giorno, con i suoi quasinovantanni acciaccati, i lampi di lucidità sepolti tra momenti in cui mugugna di essere arrivata al traguardo. Mi viene in mente, e forse è solo qualcosa di dannatamente egoistico, che non voglio invecchiare, non voglio agonizzare, voglio morire come il Piero di De André, in un bel giorno di primavera. Insomma, l'aria che tira in casa non è certo quella di una festa.
- ansia da prestazione per colpa della stramaledettissima preselezione. (e c'è pure la rima) Tomorrow is the D-Day.




Insomma, mo' devo andare a mangiare. Si accavallano troppe cose, non ho un momento per tirare il fiato e ho sempre l'impressione di star lì lì per scoppiare a piangere dalla pressione accumulata. Se poi ci si mette che l'Omo è voluto entrare durante la mia prima visita ginecologica e che è stato lì a guardare mentre la dottoressa infilava falangi nella molle urna descritta da Pascoli, il quadretto è completo.


Amen fratelli.

6 maggio 2012

Abbracci.


Un vignaiolo in agonia parlò nell'orecchio a Marcela. Prima di morire le confidò il suo segreto:
« L'uva », le sussurrò, « è fatta di vino ».
Me l'ha raccontato Marcela Pérez-Silva.
E io ho pensato: se l'uva è fatta di vino, forse noi siamo le parole che raccontano quello che siamo.
( Eduardo Galeano - Il libro degli abbracci )


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Sarei del tutto tentata di lasciare questo post così. Preferisco di gran lunga affidarmi alle parole confortanti del buon Eduardo, lasciarmi cullare dal suono dolce dei vocaboli. Domani ho la simulazione di terza prova, un aborto didattico che proprio non riesco a prendere sul serio, ho passato un sabato notte a guardare il telefono in attesa di un Suo messaggio (non dell'Altissimo e nemmeno di Eduardo Galeano, ahimé, che temo si esprimano per altre vie) mai giunto e potrei morire per overdose di fragole con zucchero e limone. Dopo un'allegra visita alla Motorizzazione, giusto per aumentare lo spannung di questo mese che altrimenti sarebbe risultato vuoto e alquanto moscetto, mi hanno fissato l'esame di teoria per la patente il ventotto, con la voglia di studiare per scuola ai minimi registrati, figuriamoci per il test. Senza contare che il tredici maggio, il giorno del compleanno della mia genitrice, sono stata invitata a partecipare alla Prima Comunione del cuginetto dell'Omo, che tradotto in soldoni vuol dire che conoscerò tutti i suoi parenti, che dovrò indossare dei tacchi alti strafighi e tremendamente dolorosi all day long, che dovrò sfoggiare la mia maschera migliore e convincere tutti di essere perfetta. E non dimentichiamo questi spinaci che ho per capelli, che per quella data dovranno essere biondissimi, sistematissimi e levissimi. Speriamo solo di non prendere troppe botte in palestra, perché la mia leggiadria su trampoli potrebbe essere vagamente intaccata dai lividi violacei che di solito mi decorano le gambe.

Maggio, scoprimi adagio.